#28 - La sintesi finale - Piacere, Blog...
Nasco[#01 - Banco ottico] sotto una cattiva stella, o meglio sotto la stella sbagliata... bella[#02 - L'immagine], per carità, ma sbagliata.
Mi dico che è bene non buttarsi giù e che prima conoscerò la mia nuova strada[Un nuovo inizio...], prima potrò iniziare a percorrerla.
È allora che scopro chi sono, anzi, cosa sono... un tavolo ottico![#01 - Tavolo ottico]
Ma un attimo, che cos'è un tavolo ottico? Com'è fatto[#02 - L'immagine]? Sarà facile per voi ma io due occhi non li ho.
Vediamo un po', ho quattro gambe, una bella superfice... brr fredda! Fredda come il granito[#08 - I materiali], forse come l'acciaio? Poi cos'altro[#03 - Glossario]? Degli strani oggettini su di me, trasparenti e luminosi.
Tutto d'un tratto sento vibrazioni sotto di me[#05 - Il principio fisico], ci dev'essere qualcuno.
immagine tratta dalla galleria di extreme light lab
Bisbigli in un linguaggio a me incomprensibile. Lavorano in gruppo alla ricerca di qualcosa[#04 - La scienza], sembra che in qualche misura io sia loro d'aiuto. Mi piace il modo in cui mi trattano, è come se sapessero come fare[#22 - Un manuale d'uso], come se mi conoscessero in ogni mia parte[#16 - Anatomie].
A dirla tutta sono io a non conoscermi, arrivato in questa camera bianca un po' dal nulla.
Non ho molti ricordi del mio passato, qualche sprazzo sconnesso, una coscienza, un'esperienza pregressa, che come flash illumina la mia storia[#07 - Il mito], da dove vengo[#09 - Gli inventori] e cosa sono stato[#06 - Il simbolo], la mia famiglia[#14 - La tassonomia], chi mi ha creato[#11 - I costruttori] e come[#17 - I brevetti].
Ecco forse giusto un marchio[#20 - Il marchio], impresso su quella che credevo essere la mia casa ma poi si è rivelata solamente un ambiente per il trasporto.
Ho sempre creduto di essere unico, sarà per il piccolo e poco vario ambiente nel quale passo ogni attimo della mia esistenza o forse per l'attenzione maniacale con cui quegli strani esseri si prendono cura di me, ma poi...
Poi, all'improvviso cambia tutto, in un travolgente concatenarsi di eventi per nulla adatto al mio stabile modo di essere.
Un giorno come un altro, i miei soliti compagni ricercatori si presentano davanti a me(forse dovrei dire su di me?) con uno di quei loro strani computer, emette immagini, suoni, voci... risate? Sembra piacergli, uno show pensato per un pubblico[#12 - Nel cinema e nella TV]. È allora che mi vedo, o meglio vedo qualcuno come me, un altro tavolo ottico.
Da lì in avanti non mi stupirò poi così tanto nel sentire di libri che parlano di me[#10 - I libri] o nell'imbattermi in strani mezzi visivi con il fine di elogiare un mio fratello e screditarne un altro[#13 - La pubblicità].
Col tempo capisco di essere un mero strumento di tecnologia, una sorta di grigio cantiere in movimento nottetempo, e per questo soggiogato da ferree regole di utilizzo[#23 - La normativa].
Per fortuna c'è ancora chi prova a darmi un'anima, che sia per principi esoterici[#15 - I numeri] o per l'irriducibile voglia di sognare[#21 - Nei fumetti].
Ed è proprio con uno di loro che sento di avere una chimica[#26 - La chimica - La composizione chimica,#26 - La chimica - Gli agenti chimici] particolare, un nonsoché che ci permette di comunicare e di condividere le nostre cose più profonde[#25 - Cose personali - OFF TOPIC], con sensazioni e idee che scorrono come sospese su una rete neurale[#27 - La mappa concettuale].
Questo sono io, descritto in ogni mio aspetto, dalla A alla Z[#19 - L'abbecedario].
Vi saluto, con la speranza che queste parole che raccontano della mia storia[#24 - Le parole nella storia], possano essere un piccolo documento[#18 - Il francobollo] per affrancarmi dalla mia monotonia.
Adesso parlo io
Cari lettori, siamo arrivati alla conclusione di questo intenso viaggio ma, se avete seguito assiduamente il blog, non è ancora giunto il momento dei saluti.
L'auspicio è quello di ritrovarci, più o meno regolarmente, proprio qui[Le cose nella letteratura - OFF TOPIC].
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