domenica 25 ottobre 2020

#09 - Gli inventori

 #09 - Gli inventori 

A scavare nel passato del tavolo ottico ci si sente un po' come il corvo di qualche post fa... poche informazioni, sempre le stesse. Allora andare alla ricerca del primo tavolo ottico sembra impossibile, anche perché in comune col suo parente più moderno avrà avuto poco e niente (solo la forma di tavolo!).
Frugando in internet però, sono riuscito a trovare quello che secondo me è il brevetto del primo tavolo ottico contemporaneo (10 luglio1997).

Maurice Gertel, Hamid Shaidani, Steven F. Shedd 

Questi i nomi dei tre inventori.
Il primo, ingegnere meccanico di Boston, nel corso della sua carriera ha brevettato anche altre tecnologie come il sistema di isolamento delle vibrazioni a rigidità orizzontale ridotta (reduced horizontal stiffness vibration isolation system), il tavolo a nido d'ape (honeycomb table) o ancora il dispositivo di supporto resiliente (resilient supporting device).
Hamid Shaidani ha conseguito il suo titolo di studio al Wentworth Institute of Technology (Boston, Massachusetts) ed è attualmente direttore dell'ingegneria alla Kinetic System Inc.. Altri brevetti da lui depositati sono quelli per la struttura a sandwich (sandwich structure) o per l'isolatore a doppia modalità irrigidita a risposta rapida e il suo relativo metodo (fast response dual stiffened mode isolator and method thereof).
Infine troviamo Steven F. Shedd, anch'egli coinvolto nel brevetto della struttura a sandwich.

Innovazione

In un periodo storico-scientifico che vede la ricerca sui laser (light amplification by stimulated emission of radiation) prendere sempre più piede nei laboratori di ottica quantistica, si sentiva il bisogno di un salto in avanti della tecnologia degli strumenti di supporto come il tavolo ottico, ancora troppo vulnerabile a perdite di colorante laser o di olio refrigerante, troppo poco manutenibile e caratterizzato da un costo di produzione elevato a causa di inadeguatezze di progetto (irrigidimento fogli o lamine).
La presente invenzione risolve i problemi appena citati e, al contempo, rende il progetto stesso più aperto, in modo da poter attuare in fase di realizzazione specifici accorgimenti così da ottenere un prodotto finale che si sposa al meglio con le esigenze di utilizzo.

Bibliografia e link utili





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